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Le conseguenze sul settore spaziale della guerra in Ucraina

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Il 24 febbraio 2022 la Russia ha superato militarmente i confini dell’Ucraina, cominciando di fatto una guerra tra i due Paesi. Le grandi potenze occidentali, come Stati Uniti ed Unione Europea, hanno da subito condannato l’azione militare russa, imponendo pesanti sanzioni e limitando al minimo le collaborazioni con il Paese guidato da Vladimir Putin. Ma quali sono le conseguenze di questa guerra sul settore spaziale?

Fin dalla missione congiunta Apollo-Soyuz del 1975, Stati Uniti e Russia hanno unito le loro forze nella ricerca e nello sviluppo della tecnologia spaziale, culminate con la nascita del progetto della Stazione Spaziale Internazionale che continua ancora oggi. Ma con gli equilibri politici che stanno cambiando nelle ultime settimane, questa collaborazione potrebbe arrivare ad una fine: il direttore generale della Roscosmos, l’agenzia spaziale russa, Dmitry Rogozin con una serie di tweet provocatori ha affermato che “senza la Russia, nulla potrebbe fermare la ISS dallo schiantarsi sull’Europa o sugli Stati Uniti” alludendo al fatto che i propulsori per le manovre correttive della stazione spaziale si trovano nel modulo russo.

Il tweet di Rogozin

Naturalmente questo non è propriamente vero: la Crew Dragon della SpaceX, capace di agganciarsi alla ISS, potrebbe, in caso di necessità, fornire la spinta necessaria ad evitare impatti con i detriti spaziali che potrebbero causare danni alla stazione. Inoltre sulla ISS sono costantemente presenti cosmonauti russi, la cui vita non verrebbe mai messa a rischio dalla Roscosmos. Il tweet di Rogozin era dunque puramente provocatorio, ed infatti pochi giorni dopo, in un comunicato congiunto, NASA e Roscosmos hanno annunciato che le operazioni sulla ISS continueranno senza intoppi.

Le conseguenze di questa guerra però non hanno tardato ad emergere: a seguito delle sanzioni imposte dai Paesi occidentali, la Russia ha vietato il lancio di 36 satelliti della costellazione inglese OneWeb dallo spazioporto in Kazakistan, ritardando il completamento della missione. OneWeb, grazie ai suoi 650 satelliti in orbita bassa, fornirà accesso ad internet in quelle zone troppo lontane per essere raggiunte dalla rete terrestre. 

La scelta di vietare il lancio di questi satelliti è simbolica: secondo la Russia una connessione ad internet satellitare potrebbe essere usata anche per scopi militari, accusa che è già stata lanciata contro la SpaceX e la sua costellazione Starlink. Il vice primo ministro ucraino Mykhailo Federov, subito dopo lo scoppio della guerra, ha chiesto ad Elon Musk di fornire all’Ucraina delle parabole Starlink, in modo tale da evitare di rimanere senza connessione internet a causa degli attacchi russi, richiesta che è stata fin da subito accolta dal magnate sudafricano. La risposta della Russia non si è fatta attendere: Rogozin ha affermato che Starlink non può essere considerato “puramente civile”, ma anzi è un importante aiuto militare che la SpaceX, legata al governo degli Stati Uniti tramite le leggi sulla licenza spaziale, sta fornendo al governo ucraino.

Il rover ExoMars, frutto della collaborazione tra ESA e Roscosmos

Altra conseguenza importante della guerra in Ucraina è la sospensione della collaborazione tra ESA, l’agenzia spaziale europea, e la Roscosmos. Le due agenzie avevano varie collaborazioni in cantiere, tra cui il lancio di ExoMars, il rover marziano interamente progettato dalla ESA. ExoMars doveva essere lanciato a settembre 2022 con il lanciatore russo Proton dallo spazioporto situato in Kazakistan, ma le recenti sanzioni europee hanno fatto slittare la finestra di lancio al 2026. L’Agenzia Spaziale Europea è quindi alla ricerca di nuovi partner internazionali che forniscano un nuovo razzo capace di portare ExoMars sul pianeta rosso nel 2026, anche se la strada appare tutt’altro che semplice. 

La situazione è quindi molto complessa: se da un lato gli Stati Uniti hanno affermato di voler continuare a collaborare con la Russia, dall’altro i Paesi europei hanno preso decisioni più drastiche, fermando ogni collaborazione con la Roscosmos, ISS a parte. 

Questa guerra avrà sicuramente delle conseguenze molto profonde nel nostro modo di vedere il mondo, e con i nuovi equilibri politici che si vanno sempre più delineando, il campo spaziale sarà, come lo è già stato durante la guerra fredda, un settore chiave nello scacchiere politico mondiale. 

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