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Da Samantha Cristoforetti ad ArgoMoon, l’Italia è sempre più protagonista nello spazio

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Partendo dalla messa in orbita di nuovi satelliti, fino al ritorno sulla Stazione Spaziale Internazionale di Samantha Cristoforetti, passando per il lancio inaugurale di un nuovo vettore, il 2022 sarà un anno pieno di soddisfazioni per il nostro Paese. L’Italia è da anni ai vertici dell’industria spaziale, ma mai come quest’anno sarà protagonista di numerose missioni internazionali, segno che, nonostante i tempi difficili, il settore spaziale italiano continua a crescere. 

I nostri satelliti in orbita

Il 27 gennaio, a bordo di un Falcon 9 della SpaceX, verrà lanciato il sesto satellite della costellazione tutta italiana “Cosmo SkyMed”. Questa costellazione, nata con l’obiettivo di monitorare costantemente il nostro pianeta, è presto diventata uno strumento indispensabile nell’osservazione ed individuazione delle emergenze.

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 Parlando di satelliti, il lancio forse più entusiasmante sarà quello di ArgoMoon, satellite costruito dall’azienda italiana Argotec, che decollerà a bordo della missione NASAArtemis 1”, primo lancio del nuovo programma di esplorazione lunare promosso dall’agenzia statunitense. ArgoMoon, unico payload europeo, avrà il compito di documentare le fasi di distacco della capsula Orion dal lanciatore, raccogliendo dati di cruciale importanza per il futuro delle missioni Artemis. Sempre l’azienda torinese Argotec è stata di recente coinvolta nella missione DART, con l’obiettivo di provare a deviare la traiettoria di un asteroide: LiciaCube, questo il nome del satellite della Argotec, documenterà tutte le fasi dell’impatto. 

Samantha Cristoforetti, il Vega-C ed ExoMars

Il 2022 vedrà anche il ritorno di Samantha Cristoforetti sulla ISS nel corso della “Expedition 68”. Sarà un lancio storico per la nostra astronauta, sia perché per la prima volta volerà a bordo di una navicella Crew Dragon della SpaceX, sia perché, durante la sua permanenza nello spazio, rivestirà il ruolo di Comandante della Stazione Spaziale Internazionale. Sarà la prima donna europea a ricoprire questo ruolo, una responsabilità non da poco, che Samantha Cristoforetti accoglie con grande entusiasmo: “Ritornare sulla Stazione Spaziale Internazionale per rappresentare l’Europa è un onore di per sé. Sono onorata della mia nomina alla posizione di comandante e non vedo l’ora di attingere all’esperienza che ho acquisito nello spazio e sulla Terra per guidare una squadra molto competente in orbita”.

In primavera, tra aprile e maggio, debutterà un nuovo lanciatore made in Italy, il Vega-C, e lo farà con un carico di satelliti tutto italiano. Il nuovo vettore, sviluppato dall’azienda Avio in collaborazione con la ESA, sarà alto 35 metri e sarà capace di portare 2200 chilogrammi di peso ad un’altezza di circa 700 chilometri. Nel suo lancio inaugurale porterà in orbita i satelliti “Ares 2”, “AstroBio” e “GreenCube”. 

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A settembre poi ci sarà il tanto atteso lancio del rover marziano ExoMars, frutto della collaborazione tra la ESA e la Roscosmos, l’agenzia spaziale russa. Sarà proprio l’ASI, l’agenzia spaziale italiana, a guidare questa storica missione dal centro di controllo della Altec a Torino. Il rover, chiamato “Rosalind Franklin”, è completamente autonomo per quanto riguarda il sistema di guida. Per far ciò è dotato di camere con le quali crea una mappa digitale del suolo marziano, e tramite sofisticati algoritmi, sceglie la via più sicura per arrivare a destinazione. Italiano è inoltre il trapano con il quale il rover scaverà nel terreno marziano alla ricerca di prove di vita passata sul pianeta rosso. 

Tutte queste missioni sono la prova evidente che la rete dell’industria spaziale italiana funziona, soprattutto grazie a quelle aziende che investono molto nella formazione di giovani ingegneri, come la Argotec o la Altec

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